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digiuno, perchè cosi formato di tempera; sicchè farai de’ cartoccetti di carta bianca, dividendo ogni foglio in 8.° in essi ci farai un pavimento di pan gratto, e petrosemolo triturato, del sale, e del pepe, ci adatterai le alici, facendoci due soli fili, e framezzandoci il pan gratto ec., e di sopra ci porrai un cucchiajo d’oglio, e succo di limone, e li farai cuocere sotto al fornello.

In ugual modo potrai fare de’ cartoccetti di frutti di mare qualunque, lessandoli pria.

Storione alla fraise.


Prendi un buon pezzo di storione, che porrai in una casseruola con delle fettoline di vitella, e lardo, ed un quarto di caraffa di vino bianco, poca cipolla trita, e del petrosemolo, una rapa, ed una pastenaca anche trita, una foglia di lauro, del sale, del pepe e del brodo chiaro, ma buono, e così lo farai bollire. Quando sarà cotto lo servirai con la stessa salsa.

Volendolo assolutamente di magro, non ci porrai la vitella, nè il brodo chiaro, ma in vece poche fettoline di tarantello dissalato, e brodo di pesce.

Storione alla torinese.


Prendi un pezzo di storione, e ne farai delle fetti sottili, che porrai in una casseruola piatta, o in una sartagine a due maniche, situandolo in modo che una fetta non vadi sopra dell’altra, ci porrai un pezzo di butiro, del sale, e del pepe, e le farai cuocere a lento foco; e quando son cotte da una parte, le rivolgerai dall’altra (un quarto d’ora è sufficiente per la loro cottura);