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volta, e saranno divisi da uno scalco domestico su di un separato tavolino nella stanza medesima.

Praticherai l’istessa diligenza circa la proporzione della stanza, per la tavola, che dovrai situare, e dopo di averla coperta del mensale, ne rinvenirai il preciso centro, e vi adatterai un vase di fiori, e se fusse più grande ce ne porrai tre: all’orlo della tavola piazzerai i coperti, le bottiglie ed i bicchieri, col metodo della precedente, meno i piatti di cucina. II vuoto della tavola l’occuperai di tanti diversi piattini di frutti, di fellate, di composte ec., e tutti graziosamente disposti.

Nella stanza medesima vi sarà un tavolivo con mensale, sul quale si porteranno uno per volta i piatti di cucina, e lo scalco domestico capace per tale oggetto scalcherà, cioè, la zuppa sarà divisa in tanti piatti da zuppa per quanto sono i commensali, per gli altri poi, ne farà due tondi, che saranno serviti da altri domestici, i quali si presenteranno alle spalle de’ commensali dalla parte sinistra di ciascuno, perchè così potranno servirsi comodamente, e così sarà praticato per tutti li piatti, e questi saranno framezzati con i piattini, che sono in tavola, i quali ancor vuoti si riporranno nel loro medesimo punto, onde non perdersi la simetria, come ancora si servirà il poncio granito in piccoli bicchieri, ed i vini forastieri, dipoi saranno serviti i frutti, e finalmente il gelato tal quale ho detto per la tavola precedente. Terminato il pranzo si passerà in un’altra stanza a bere il caffe, rosolj, ec., che tutto sarà disposto, come ho parlato di sopra.