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Potrai farlo ancora diversamente, cioè, accomodare nel piatto le fettoline di pan di spagna e tramezzarle o con una sola crema, o con creme diverse facendone più fili, quando il piatto possa sostenerne la proporzione dell’altezza, e presentarlo, o con verniciata della medesima crema, o con pasta mirenghe come sopra.

Potreste eseguirlo di altra maniera.

Prendi una casseruola, che ti sembra proporzionata per quel numero de’ coperti, che ti bisognerà, ed in essa ci farai una cassa di carta, principiando il primo filo di fettoline di pane di spagna, e sopra ci accomoderai un tramezzo di crema di un senso, e di un colore, disopra ci porrai un altro filo di pane di spagna e ci tramezzerai un filo di percocata, di poi un altro filo di pane di spagna, ed un altro tramezzo di diversa crema, e di senso, e di colorito, e così proseguirai finchè avrai riempita la casseruola, prevenendoti, che l’ultimo filo sia di pane di spagna, nulla importando, che sortisse un pochino al difuori, perchè nel rassetto che faranno le creme presciugandosi del loro umido, che se ne impregna il pan di spagna, se vi è quel pochino al difuori si rimetterà al suo livello, nell’intelligenza, che facendolo in questo modo, almeno ne devi anticipare l’operazione di cinque in sei ore, per dare il tempo, che tutto s’incorpori, se poi fusse nell’inverno, potrai anticipare l’operazione la sera per la mattina. Un ora prima, che dovrai servire questo gattò, adatterai un tovagliolo nel piatto, e su di esso rovescerai con molta diligenza la casseruola facendolo cadere nel mezzo; ne toglierai la carta, ed al suo dintorno ci farai un intonaco di crema, che ci porrai con la punta di un col-