Pagina:Cronica de matematici.djvu/49


29

gnificati delle Stelle non erranti, di cui si valse Tolomeo nel libretto publicato da lui nel medesimo soggetto. Osservò, com’egli scrive, in Sicilia, & in Italia.

[141][215]ERATOSTENE Cireneo per la vivacità del suo ingegno, e per la varia cognitione delle cose cognominato il secondo Platone, fù in Atene discepolo d’Aristone Chio. Acquistossi l’eccellenza in molte discipline, perciòche fù egli intendentissimo Filosofo, Matematico, cioè Aritmetico, Musico, Astrologo, e Geometra. Fu anco grand’Historico, Geografo, e Poeta, onde dicevasi Pentatlo, cioè vincitore di cinque giuochi, volendogli dinotare, che in tutte le professioni egli superava gl’altri; fù nondimeno in alcuni luoghi ripreso da Strabone. Scrisse molte opere in tutte le professioni, le quali si sono perdute. S’affaticò nell’inventione delle due medie per la duplatione del cubo, e fecene commodissimo Instrumento, e drizzata una colonna dedicollo alla memoria ad uso publico, aggiungendovi un’Elegia in materia della detta inventione, diretta à Tolomeo Re d’Egitto.

[144][220]ENEA da Hierapoli diede opera alle Matematiche. Ridusse questi in compendio gl’Elementi Geometrici. Scrisse un trattato delle faci, ò delli specchi, onde


s’ac-