Pagina:Cronica de matematici.djvu/42

22

rone in quei libri tradotti da Noi, ne quali tratta dell’istesso suggetto. Herone il Mecanico attribuisce al nostro filone l’inventione della testuggine arginata commoda all’espugnationi delle fortezze.

[121][295]EPIMACO Ateniese Mecanico nobilissimo servì nella guerra Demetrio Poliorcete, e fabricògli le machine belliche, per cagioni delle quali Demetrio fù ammirato, e guadagnonne il cognome d’espugnatore. D’Epimoco fù inventione quella gran machina Elepoli, cioè espugnatrice delle Cittadi, che Demetrio adoperò nell’espugnatione di Rodi. Altri hanno attribuita la detta machina à Diocle, di cui si ragionò nello scrivere di lui, ma può essere che fossero insieme, ò che anco Diocle ne fabricasse un’altra; certo Vitruvio, e Ateneo Mecanico attribuiscono l’Epoli, di cui si servì à Rodi Demetrio, ad esso Epimaco.

[122][290]EUCLIDE Secondo alcuni Siciliano, e della Città di Gela fra tutti gl’altri Matematici chiarissimo studiò in Alessandria, e come è da credere, in Atene. Scrisse molte cose, cioè il libro degl’Elementi Geometrici, nel quale Egli superò tutti coloro, che avanti à lui ne havevano scritto, e tolse il luogo à tutti quelli, che seguirono doppo lui, di maniera che per ec-


cel-