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ò empietà dell’arte Magica. Servì questi Carlo Duca di Calabria, e fù suo familiare, & Astrologo. Scrisse commentari sopra la sfera di Giovanni di Sacro Bosco, i quali imbrattò con mille vanità di Magia, ancorche nel fine dell’opera egli protesti di non haver detto, ne voluto dire cosa alcuna contro l’assertioni di S. Chiesa. Scrisse un libro di cose naturali, e Meteorologiche in versi goffissimi. Fù emulo di Dante, & andollo mordendo alla scoperta, ma non era costui tale, che le sue punture dovessero nuocere à quell’huomo così mirabile, e grande. Fù quelli, come scrive G. Villani l’anno 1328., abbrusciato in Fiorenza per Mago.

[1300]PIETRO di Dacia fù buon Filosofo, & intendente delle lingue migliori. Attese principalmente all’Astrologia, nella qual professione lasciò scritte molte operette, una de computi Astronomici, una del Calendario, una di Tavole Astronomiche; Non fù però tale, che arrivasse all’eccellenza.

[1300]GIOVANNI Suissetto cognominato il Calcolatore fù di natione Scozzese. Fù ne computi sottilissimo, onde Girolamo Cardano ardì di paragonarlo nella vivacità dell’ingegno con Euclide, e con Giovanni Scoto.



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