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questo se feseno uno protesto in scrito in bona forma così lo gubernatore se parti e li citadini fecero parare da disnare ivi tuti noi disnasimo in laltaro e Io Ioanne Agustino abate ge era in persona a modo de stafero ivi comprai uno bichero1 e lo legai a la mia berreta e lo portai a caza quale bichero stete intrego lo spacio de tre signorie soe yorni 2 de la signoria de Fransa e mezi 11 de la signoria de Fregosi et yorni 22 de la signoria de li adorni2 e lo bichero finito queste 3 signorie ando in pesi e partiti da lataro venimo a la cita de Saona

LA CITA DE SAONA SIE REZA ALE GALERE DELA LIGA DE 1512 ADI 26 IUNIO

adi 26 iunio Lano de 1512 ali 25 de junio ionse le galere


  1. L’industria vetraria in Altare sia per tradizione che per documenti pare risalga al secolo IX ed ivi fosse importata da alcuni emigranti francesi di Brettagna e Normandia a cui i signori del Monferrato avevano accordato il privilegio di esercitarvi l’arte vetraria.
    Certo è che ebbe quest’arte suoi statuti speciali nel 1495 confermati nel 26 giugno 1512 dal Marchese di Monferrato, Guglielmo Paleologo, dal Marchese del Carretto Galeotto e dai figliuoli di Alberto Vincenzo ed Ambrosio consignori del luogo dell’Altare.
    Visse secoli di vita rigogliosa finchè il primo Impero Napoleonico collo spirito di tutto innovare non l’ebbe quasi annientata. Trovò nuovo vigore nel 1856 che andò sempre progredendo sino al presente che dà lavoro a 172 soci artisti e a più di 150 operai. (V. cav. Enrico Bordoni, l’arte vetraria in Altare, tip. Ricci 1884).
  2. Infatti i Fregosi ripararono in Savona cacciati da Genova dalla parte degli Adorni, i quali poi non ritenendosi neppur, stando così le cose, sicuri da essi, li molestarono anche in Savona, fin che, undici mesi dopo, si sostituirono loro nel potere.
    I Fregosi poi rientrarono in Genova ai 28 di giugno del 1512 come nota appunto in seguito l’Abate stesso.