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insegne de papa Iulio le quale arme sono state in dito loco fino a lano de 1525, che fu ruinato lo molo e impito lo porto e butato le arme a terra

UNA GRANDE PESTE IN LA CITA E VILLE DE SAONA DE 15041

Lano de 1504 a la fine del meze di marso dete principio de morire in la cita de Saona alcuni citadini poveri e


    Multedo già della Rovere sulla piazza della Maddalena. Un terzo si scorge su d’una delle pareti esterne a Levante, dietro il coro della Cappella Sistina.
    E per il molo e per altri scopi d’utile ed abbellimento alla sua città natale, come per la Cattedrale, l’Episcopio e parecchi conventi, son note per il Verzellino, per memorie sincrone, e le conferma il nostro cronista, le molte spese che Giuliano della Rovere vi fece sia da Cardinale che da Pontefice. A maggiormente avvalorare quanto scrive l’Abate, riporteremo due fatti fra i moltissimi già cogniti alla patria storia, perchè li riteniamo forse ignoti, che troviamo in schede inedite del G. T. Belloro. In atti del Nro Federico Campo Delfino 1500 30 Gennaio. Il Cardinale S. P. in Vincola fa pagare a nome suo da Bartolomeo della Rovere olim Grasso, ducati duemila trecento per un debito che aveva la città verso Giuliano Spinola.
    Nel 1509, 8 maggio per atto del notaro Corsaro, vediamo che gli Magnifici Anziani ricevono dal Rev. Raffaele de Bengassi cameriere segreto del Papa, mille baleschi d’oro per la fabbricazione del Molo.
    Questo ed altro che riporteremo in seguito nelle nostre annotazioni del G. T. Belloro e del G. B. Pavese, ci fu dato ricavarlo da manoscritti in parte inediti posseduti dall’egregio amico nostro cap. G. B. Minuto, che con squisita gentilezza mise a nostra disposizione e di cui gli porgiamo le più cordiali e dovute grazie.

  1. Di questa pestilenza tratta più diffusamente il Verzellino Op. cit. vol. 1 pag. 402. Questi però, a differenza dell’Abate, che dice essere cominciata alla fine, la dice venuta sul principio di Marzo. Forse è più esatto il Verzellino, inquantochè l’Abate, è evidente, la notò quando cominciava a far strage, non quando si manifestò con casi singoli.