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Negozianti, Medici, Notari, Artisti, secondo le diverse classi ed arti cui appartenevano. Ci fa noti gli inventari della Masseria del Duomo e della chiesa di N. S. di Misericordia. Ci tramanda la storia dell’Apparizione, enumera gli ospedali, le chiese e le parrocchie; ci dà nota dei Luoghi del Comune e dei rispettivi Logatari, fa un confronto tra la passata ricchezza della città e il misero stato in che giaceva nell'anno 1570 in cui scrive; in una parola, tante sono le particolarità interessanti forniteci da questa cronaca, che essa ci diventa, nonostante la rozzezza della forma, sommamente preziosa.

Interessa anche non poco l’assistere, sia pur per breve, alle vicende cittadine e alle lotte cui fu in preda l’Italia che le nostre causavano, col succedersi di stranieri padroni, chiamati fra noi dalle nostre discordie, fra le quali Genova e Savona trovavano sempre modo e tempo di scindersi in sè stesse e lacerarsi a vicenda. Eppure, quantunque, come scrive Gino Capponi, nobili e popolani, Guelfi e Ghibellini, Adorni e Fregosi combattessero confusamente a pubblico strazio, le interne forze non erano pur anche stremate, che appunto in quegli anni infelici la Liguria produceva le tre nature più vigorose che avesse allora l’Italia, Cristoforo Colombo, Giulio II, Andrea Doria.

E fu in questo fortunoso periodo che Savona,