Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Socrate. E in quest’altra parte era giusto il ragionamento?1. Dicevamo così noi: Un che esercita il suo corpo, forse pone mente alla lode e al biasimo e all’opinione d’ogni uomo pur che sia, o di quello solo che è medico o maestro di ginnastica?
Critone. Di quello solo.
Socrate. Dunque egli ha a temere i biasimi e desiderare le lodi di quello solo, e non di tutta la gente.
Critone. È chiaro.
Socrate. E però egli ha a esercitare il suo corpo, e ha a mangiare e bere, e fare, in somma, a modo di quello solo che è sopra ciò e se ne intende, non già a modo degli altri?
Critone. Vero.
Socrate. Bene. E disobbedendo a quello, e gli avvisi e le lodi sue dispregiando, e facendo reputazione delle lodi della gente sciocca, non ne riceverà danno?
Critone. Come no?
- ↑ Il ragionamento continua: i savi son pochi, gl’ignoranti, che parlano a caso, moltissimi. Ma di questi, per quanti siano, non s’ha da far conto; e s’ha da agire come ai savi par bene.