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il senso moderno. | 43 |
stenza di tradizioni; esso è la realtà vera, la sola realtà che non muore ne può morire. L’evoluzione s’è fatta e non si ritorcerà disfacendosi contra se stessa; ma conviene ricordarsi che questa forza sino a ieri non l’ebbe, che gli fu disputata da molte altre forze dannose, e che, pur oggi, l’idea non è tanto efficace che basti a produrre, da sola, l’evoluzione umana, e si comprende perchè non lo sia. Il Comte, il Buckle, lo Stuart Mill, accordano alle idee un’efficacia che mi par troppa.1 Non sono le idee che governano il mondo storico, ma i sentimenti, come tiene lo Spencer.2 Diffatti,
benchè sia vero che da un nuovo stato intellettuale si genera, presto o tardi, un nuovo stato sociale, tuttavia le idee si producono da antecedenti concreti dai quali dipendono. Ora come la mente non è una specie stabile del mondo morale ma va soggetta, pur essa, a quella legge d’evoluzione che governa la vita, così le idee non
- ↑ Stuart Mill, A. Comte and Positivism (London, 1865, pag. 102, seg.); A. Comte, Cours de Philosophie positive (Paris, T. V); T. Buckle, History of Civilisation in England (London, T. I, pag. 153, seg.).
- ↑ Herbert Spencer, On the Classification of the science. (London, pag. 37, seg.) «Ideas do not govern and overthrown by feelings, to which ideas serve on ly as guides... The ideas current in this social state must, on the average be congruous with the feelings... and therefore with the social state these feelings have produced. Ideas wholly foreign to this social state cannot be evolved, and if introduced from without, cannot get accepted, or if accepted die out when the temporary phase of feeling which caused their acceptance ends.»