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il senso moderno. 35


Il senso moderno come effetto dell’esperienza storica, è il fenomeno più recente e quindi più vasto del cervello, ed è tanto assurdo di volere intenderlo nella coscienza astratta del psicologo, quanto il voler comprendere la terra immaginandola uscita d’un gitto nello stato d’adesso con le articolazioni mature de’ continenti. Vi son gli ipogei della storia in cui l’uomo lasciò gli effetti della propria esperienza; e come il geologo, comparando le flore e le faune disseminate in diverse parti, ricostruisce la realtà fisica della terra, del pari il critico, paragonando fra loro gli stati diversi della coscienza, ne riproduce la realtà storica. Ma siccome la realtà storica si fonda sulla fisiologica, così i fatti dello spirito umano ti si manifestano come effetto di quella immensa esperienza degli organi, che s’andò facendo poco a poco e dopo un lungo provare e riprovare nel tempo.

La realtà del senso moderno è quindi concreta e progressiva;1 il suo ricettacolo non è quella

  1. La realtà del senso moderno non è nel pensiero trascendente ma nel pensiero storico. La formola famosa del Descartes: «io penso, dunque sono,» non afferma che un mondo soggettivo e possibile, staccato dal reale; e per quanti sforzi vi si faccia d’intorno, quella formola non potrà mai convertire un mondo possibile in un mondo reale. Bisogna trasferirla in un contenuto più vasto, giacchè la realtà vera non è nel pensiero possibile ma nel pensiero storico che cresce continuamente nel cervello, nel quale si trasmette la esperienza degli organi accumulata dal lavoro del tempo. È un’idea che porta in se stessa la realtà perchè si genera da efficienze concrete.