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il senso moderno. 31

introdotto l'ideale nel seno del reale che altrimenti sarebbe stato immobile sempre ed eguale a se. Il moto è il veicolo di una vita più alta che virtualmente si cova nell’essere; se questa vita già non vi fosse, ne si radicasse nel reale medesimo, sarebbe impossibile ogni progresso nel moto, e quindi recisa ogni via dalla natura alla storia. La realtà si risolverebbe in gruppi meccanici che si volgerebbero continuamente dentro se stessi senza potere convertirsi in forme storiche per cui il moto si fa creatore di progresso rivelando gli stati ideali della realtà, cioè le più alte e le più vere potenze dell’essere.1

E sono appunto queste più alte e più vere potenze che accusano l’evoluzione delle forme fisiche nelle forme storiche. La storia è, se vuolsi, un gruppo di moti; ma quei moti son già convertiti in valori di spirito cioè in valori che contengono maggior parte dell’essere, e son quindi più veramente e più intimamente reali dei fisici,

  1. Dall’essere non potrebbe generarsi il progresso, se già non possedesse quella che io chiamo dinamica interna per la quale senza uscire giammai di se chè un di fuori dall’infinito sarebbe impossibile, ci si rivela con forme sempre più alte, cioè con forme più idealmente vere. L’«evoluzione» come la intende la scienza, non è un fatto accidentale della vita storica, ma una legge universale ed immanente della vita cosmica; è la storia eterna dell’essere che si manifesta nel tempo. Io non conosco nessuna opera recente che per la originalità del concetto, la novità delle analisi profonde, e la smisurata dottrina in tutte le parti del sapere umano, si possa comparare ai First Principles di Herbert