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capitolo nono 425

nome di colonia alle Indie era caduto nella più profonda disistima. Gli animi contrari alle cose nuove disapprovarono altamente le scoperte. Alla corte nessuno ristava dal biasimare le colonizzazioni lontane. Si censurava l’ammiraglio anche alla sua presenza. Tutti trovavano da ridire a’ suoi disegni; lo si opprimea di rimproveri, gli si rinfaccìava d’ignorare che i Principi di Castiglia unqua non acquistarono territorii fuor del loro paese. Gli uomini di Stato, i primi finanzieri del Regno pretendevano che i Re non ricaverebbero dall’Indie le spese della scoperta; e che non v’erano da raccogliere che rovina e sciagure da imprese così ardite, confidate, sopra tutto, a gente straniera.

Queste voci dell’opinione giunsero da tutte parti, anche da lungi, agli orecchi dell’ammiraglio. Egli temette che la forza di quelle influenze non disgustasse finalmente i Re dell’impresa, e li facesse rinunziare alla disegnata spedizione: n’espresse la sua inquietudine alla Regina, la quale ferma nella sua fede in Colombo, nel suo desiderio di giovare a crescere la scienza, di glorificare il divin Redentore, di chiamare al Vangelo i popoli idolatri, rispose all’ammiraglio «di non far caso di tali dicerie, perocchè la sua volontà era di continuare l’impresa e di sostenerla ancora se non dovesse fruttare altro che pietre e macigni; ch’ella non temeva le spese, e le continuerebbe, perchè credeva che la nostra Santa Fede si distenderebbe, che i suoi regni si aumenterebbero, e che quelli che mettevano in mala voce l’impresa non erano amici della sua reale corona.»

Ma appunto a que’ giorni il tesoro era esausto, la flotta assente: mancavano le navi, gli equipaggi, le munizioni.

L’arrivo della principessa Margherita rimase lunga pezza incerto. Sapevasi, che, dopo aver patito assai nel tragitto, l’infante dona Juana era sbarcata felicemente il dì 11 settembre a Middelborgo: ma per diversi mesi i venti contrari costrinsero le flotte a star nei porti delle Fiandre. L’influenza del clima, congiunta all’inclemenza della temperatura, generarono diverse malattie. La principessa Margherita aspettava a Malines che fossero dati giù i rigori del verno. Lo stato del mare, e quello degli equipaggi, molto maltrattati dal clima, non permisero alle navi di