Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/418

410 libro secondo

gl’Indiani erano ghiotti: ma la moglie del cacico dichiarò di voler rimanere a bordo con sua figlia, per curiosità di vedere il paese de’ potenti stranieri.

Questo motivo non era che un pretesto. La bellicosa matrona aveva veduto «il Signore della casa d’oro,» il gran Caonabo, in catene, sulla caravella ov’essa trovavasi. Siccome discendevano ambedue dal medesimo ceppo, avevano i medesimi lineamenti, parlavano la medesima lingua, ed erano dotati de’ medesimi istinti e gusti antropofagi, destasi incontanente nel suo cuore pietà dell’infelice, quella formidabil dama non potè risolversi a lasciar solo e prigioniero il gran Caonabo, lo sposo della celebre Anacoana, non avente seco nè schiavo, nè donna che potesse servirlo: simpatia la conquideva; immolando doveri e avvenire al suo entusiasmo, dimenticò i figli, lo sposo, la sua tribù, il suo paese per consacrarsi a sollevar le pene dell’eroe, i cui alti fatti elettrizzavano la sua imaginazione.


§ III.


Il 20 aprile Colombo rimise alla vela. Ricominciò la lotta coi venti; indi tornò la bonaccia; il 20 maggio egli era ancora in mezzo all’Oceano, e niuno sapeva in qual latitudine; quindi mestizia e scoramento occupavano gli spiriti. Già l’acqua mancava, e i viveri erano notevolmante diminuiti, in guisa che bisognò porre tutti alla razione esigua di sei once di pane per giorno. I piloti contrastavano fra loro rispetto la strada: si consideravano smarriti nell’incomensurabile Oceano: allora l’ammiraglio gli assicurò che erano distanti circa cento leghe dal meridiano delle Azzorre: annunzio che si trovò esatto.

Colombo si occupava sopra tutto dei malati: la sua compassione gli faceva trovar consolazioni impensate per que’ meschini il maggior numero de’ quali era già sofferente prima d’imbarcarsi. Mentre sulla caravella d’Aguado, gli operai e i soldati ammalati erano trascurati dal commissario reale, quelli che stavan a bordo della Santa Clara ricevevano servizi, esortazioni ed esempi che sostenevano il loro morale. Certamente il venerabile padre Juan Perez de Marchena, secondando l’ammiraglio,