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382 libro secondo

avrebbe potuto riuscire di edificazione e salute al Nuovo Mondo, anche servendo la Spagna col suo accorgimento diplomatico; ma investito dal Re di un mandato spirituale, contro la designazion pontificia, non ricevette l’assistenza invisibile che avrebbe fecondata l’opera sua, onde questa fu fiacca e inefficace; e discostandosì dalla sua vocazione, l’orgoglioso soppiantatore cadde in deplorabili erramenti. Mentre il suo titolo di Vicario Apostolico l’obbligavaa dar l’esempio del coraggio, dell’annegazione, della tenera carità, e della costanza nelle prove, ei si mostrò tepido e vile; missionario senza virtù, sacerdote senza dignità, cittadino senza obbedienza, fece disonore al suo Ordine, diventò l’eco delle maldicenze, il consigliere de’ cospiratori; e, per ultimo, aggiunse vergognosamente all’abbandono civile la diserzion religiosa.

Complice del padre Boil, il comandante Pedro Margarit, in abbandonare il suo posto non aveva neppure provveduto a delegare i suoi poteri a qualcuno de’ suoi ufficiali. Trovandosi i soldati in balia di sè medesimi, si sbandarono moltiplicando gli oltraggi e le rapine, onde già opprimevano gli Indiani. Fin allora gl’indigeni si erano sottomessi alla forza: ma quando videro gli Spagnoli indeboliti da intestine discordie, macchinarono di ricominciare le scene sanguinose del fortino. Ad eccezione di Guacanagari, che, trattenuto sempre dal suo attaccamento per Colombo, soffriva, e faceva soffrire a’ suoi sudditi il mantenimento ruinoso di cento soldati impudentemente domiciliati sulle sue terre, i cacichi erano esasperati in vedersi oppressi a quel modo, e risolvettero di supplire col numero all’inferiorità delle armi.

I re di Xaragua, dell’Higuey e della Vega si collegarono col Signore della casa d’oro per esterminare d’un colpo, su tutti i punti dell’isola, que’ superbi ladroni. Diventato sospetto a motivo della sua ospitalità, Guacanagari non fu ammesso nella congiura, venne trattato anzi qual nemico: Caonabo, aiutato da suo cognato, lo assalì improvvisamente, e riuscì a rapirgli una delle sue donne e ad uccidere quella che amava maggiormente, la bella dona Catalina, che, per unirsi con lui erasi dalla Graziosa Maria gettata in mare. In diversi punti dell’isola furono scan-