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capitolo quinto 371

della scoperta del Nuovo Mondo e del ricevimento trionfale di Colombo arrivava a Londra. Il re di Francia, Carlo VIII, accolse con onore il fratello dell’uomo che aveva aggrandita la terra. Egli stesso raccontò a Bartolomeo quell’avvenimento, e l’elevazione di Colombo alla carica di ammiraglio, e di vice-re; Sapendo che andava in Ispagna, traversando i suoi Stati, gli fece graziosamente accettare cento scudi d’oro per sostenere le spese che fosse per fare nel suo regno.

Nonostante tutta la sua sollecitudine, Bartolomeo arrivò a Siviglia che l’ammiraglio già era partito pel suo secondo viaggio. Andò a prendere i nipoti Diego e Fernando da sua cognata donna Beatrice Enriquez a Cordova, ove studiavano; li condusse a Valladolid, e li presentò alla corte. La Regina trovò i due fanciulli ben educati, si congratulò col loro zio dell’eccellenti condizioni in cui li trovava, e, per finire di formarli, volle tenerli alla corte. Il fare marziale e cavalleresco di don Bartolomeo, la sua facilità ad apprender le lingue, il suo conversare, la sua esperienza piacquero assai al re Ferdinando, giudice eccellente delle doti del guerriero. La sua abilità qual marinaro fu riconosciuta. La Regina desidero di acquistarlo al suo Regno, così pel suo proprio valore, come per compiacere all’ammiraglio. Bartolomeo ricevette lettere di nobiltà e il comando delle tre navi che dovevano vettovagliare la colonia: mise alla vela, appena l’arcidiacono Fonseca n’ebbe finito l’armamento. Ma quando giunse alla Spagnuola, l’ammiraglio era partito per la sua esplorazione di Cuba: finalmente si riunirono: la sua presenza alla colonia era un soccorso inapprezzabile per l’ammiraglio, che tornava rifinito da inesprimibili fatiche.

Entrato in mare pochi anni dopo suo fratello, Bartolomeo Colombo aveva navigato molte volte con lui, e aggiungeva ai lumi della teorica la sicurezza della pratica. La sua fisonomia, ch’esprimeva sincerità e gioviale umore, quando era severa, si accordava colla sua alta statura, alla quale corrispondeva una gagliardia di atleta. Il suo esteriore ricordava gli eroi di bronzo usciti dagli stampi antichi. Di una intrepidezza cavalleresca, e abilissimo nel trattare ogni arme, egli sapeva colla coscienza della sua forza e colla maschia tranquillità del suo coraggio