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capitolo quarto 351


L’ammiraglio rimise alla vela la dimane con venti variabili. Finalmente, dopo quattro giorni di abili manovre, passò il capo che nel suo primo viaggio aveva chiamato Alfa ed Omega: oggi lo si chiama Maysi: indi governando al sud, penetrò nel porto ammirabilmente sicuro e spazioso di Guantanamo. Presa terra collo Stato maggiore, e l’interprete Diego Colombo, capitarono in mezzo agli apparecchi di un copiose banchetto, innanzi a fuochi abbandonati; quivi era copia di pesci e d’iguani. Gli Spagnuoli si allegrarono di esser giunti in buon punto, e fecero provvisione di vettovaglie fresche. Gl’indigeni si eran ascosi; se ne videro molti in agguato sopra un monticello; e a forza di segni benevoli un di essi s’indusse ad approssimarsi. Siccome l’idioma lucaiano era meglio compreso su questa costa che alla Spagnola, così tornò facile di assecurarlo. In breve i suoi coinpatriotti accorsero solleciti e curiosi. Essi preparavano pel loro cacico un banchetto che doveva imbandire ad un suo vicino, e facevano cuocere il pesce, per preservarlo dalla corruzione nel viaggio: non si dolsero del saccheggio dato a que’ viveri, e dissero che la pesca della prossima notte li compenserebbe; ma Colombo non volendone profittare gratuitamente, distribuì loro alcuni piccoli oggetti d’Europa che li colmarono di gioia. Nell’abbandonarsi, marinai e indigeni si scambiarono amichevoli saluti e strette di mano.

L’indomani l’ammiraglio continuò la via all’ovest in vista delle coste che osservava attentamente. Le sue navi erano seguite da gran moltitudine d’Indiani in canotti, che venivano ad offrire frutti, pane di cassave, pesci, e gran vasi pieni di acqua eccellente. Come gli altri isolani, credevano gli Spagnoli discesi dal cielo. L’ammiraglio distribuì loro sonagliuzzi e campanelli, a cui essi attribuivano un prezzo infinito. Alle sue dimande, ove fosse il paese donde traevano l’oro, rispondevano additando il sud; e Colombo veleggiò a quella volta.

La domenica al primo albeggiare, attraverso la limpida atmosfera di quelle latitudini, in cui lo sguardo spazia a gran distanza, vide spuntar le cime azzurre di alte montagne: appartenevano alla Giamaica, a cui giunse dopo una giornata di navigazione. L’isola parvegli di maravigliosa bellezza.