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294 libro primo


La sua contemplazione assidua della natura avendo persuaso Colombo che la forma sferica è quella de’ grandi corpi della creazione, degli astri e dei mondi, partì dal principio della rotondità della terra. Il suo modo di concepir l’opera divina proporzionandosi alla sua nozione elevata del Creatore, e la sua fede al Redentore pareggiando la sua credenza al Verbo, da cui è stata ordinata ogni cosa, egli trovò in breve nella sua conoscenza delle Sante Scritture la conferma delle sue idee cosmografiche. Fu persuaso che tutto questo mondo è stato fatto con calcolo; che in nessuna parte la face del giorno è distruggitrice della vita; che non vi sono zone inabitabili; che il mar tenebroso non poteva separare per sempre le nazioni, e privare eternamente certe razze della conoscenza del Verbo. Colombo credeva fermamente che non erano vane le parole del profeta, il quale annunziava che i confini della terra vedrebbero la salute inviata da Dio; che i popoli si spingerebbero dalle regioni dell’aquilone alle terre australi al di là dei mari. Per conseguenza non ammetteva che il Creatore avesse abbandonato alcuna parte del nostro abitato in preda a mostri ed a bruti invincibili. Dalla sua fiducia in Dio procedevano la sua fermezza, la sua pazienza, la sua risoluzione, la sua tranquillità d’animo, i mezzi d’intraprendere e di eseguire l’opera sua.

Ecco nella loro semplicità i primi motivi di Colombo, la base sulla quale egli posò la sua determinazione di scoperta. Le matematiche non hanno qua nulla da vedere, nè da fare. Le considerazioni tratte dalla geografia non vennero che in appoggio delle sue deduzioni teologiche. Per lui il calcolo non fu che la verificazione e la prova dell’esattezza della sua credenza cattolica in fatto di cosmografia. La scienza pura non poteva profittargli, poichè il suo più capitale insegnamento non era che un errore: essa professava allora che il mare occupa solamente la settima parte della terra, mentr’esso ne occupa realmente più dei due terzi.

Nondimeno la lucidità di ragione, la superiorità del colpo d’occhio, l’ardore della fede non bastano a spiegare il maraviglioso effetto della sua impresa.

Noi dobbiam dirlo schiettamente: sarebbe inutile di volere