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290 libro primo


La scoperta era stata sopratutto tentata nel pensiero della gloria di Dio, della propagazione del cristianesimo, per far benedire il nome di Gesù Cristo all’estremità della terra: e siccome, terminando il suo discorso, il rivelatore del globo assicurava che una moltitudine infinita di anime, sino a quel giorno prive della luce, entrerebbero in grembo alla Chiesa, e, la merce della pietà de’ Monarchi, parteciperebbero a’ benefizii della redenzione; siccome l’accento della sua ardente fede, e la sua tenera carità infondevano ne’ cuori questa consolante speranza, il rapimento, il fervore erano al colmo, una emozione indescrivibile, mista di tenerezza e di ammirazione colse l’assemblea, la quale ruppe in grida d’entusiasmo. Incontanente, per un impulso irresistibile, la Regina, il Re, la corte, il popolo, gittandosi ginocchioni, levarono le mani al cielo lodando Dio, e versando insiem con Colombo lagrime di felicità. ln quell’istante medesimo eccheggiò il canto della Vittoria, il trionfale Te Deum, intonato dai coristi della cappella reale. La gran voce del popolo rispose loro; e si andò prolungando al di fuori, nella calca, per tutta la città, con tal empito gaudioso, che le anime cristiane, secondo ch’ebbe a dire il venerabile vescovo di Chiapa, n’ebber a pregustare le allegrezze del paradiso.

Immediatamente dopo, Colombo, raggiante ancora di sublimità, tocco dall’entusiasmo che suscitava, attorniato da un’aureola di rispetto, prese congedo dai Monarchi, e andò alla dimora che gli era stata preparata. I signori della corte, i primi gentiluomini lo accompagnarono sino alla porta, circondati da una calca che non poteva saziarsi di contemplare e di applaudire il grand’Uomo, manifestamente ministro della Provvidenza.


§ IV.


La fama dell’avvenimento più vasto e più importante per la scienza e per l’intera umanità che unqua avvenisse correva su tutto il litorale dell’Europa, giungeva ai popoli di mezzo, e in breve penetrava nell’Oriente.

Da Lisbona, da Cadice e da Barcellona, la notizia partiva sopra ogni nave, e scendeva insiem colle genti di mare ne’ luoghi