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280 libro primo


È facilmente indovinabile la gioia e la contentezza dei due amici in riunirsi. Il pensiero che separatamente l’uno dall’altro avevano dianzi avuto, la speranza che coltivarono di rivedersi, e la lor fede paziente che seppe trionfare dell’orgoglio e dei pregiudizi della scienza, conseguivano finalmente la meritata ricompensa. Così dunque il padre Giovanni Perez di Marchena non si era ingannato! Al di là della linea azzurra dell’Occidente che il suo sguardo interrogò sì spesso, esistevano dunque come aveva presentito, terre abitabili e popoli da condurre al Salvatore! Il segno della Redenzione era stato mostrato agli indigeni, e salutato da quegli schietti figli delle foreste: or si potrebbe adempiere il desiderio del serafico Francesco d’Assisi. Ciò che v’ebbe allora di gioia serena, di soddisfazione evangelica e d’intima consolazione nella piccola comunità della Rabida non potrebbe esprimersi a parole.

Si può certificare che in nessun congresso fu discusso mai progetto diplomatico più importante di quello, di cui sette anni prima, Colombo e il dotto Francescano avevano esaminato le basi in quell’umile monastero: ma del paro non fu concepita mai combinazione più ardita di quella, di cui, la dimane del suo arrivo, Cristoforo Colombo tesseva il piano in pro della Castiglia. Per l’interesse della Monarchia Spagnola, il lavoro che egli tesseva così in fretta nel silenzio della sua angusta cella, era forse più immenso e più immediatamente vantaggioso della sua scoperta stessa.

.ln quella cella, Cristoforo Colombo, compiendo il breve dispaccio che aveva spedito da Rastello alla Corte di Castiglia, tesse il riassunto della sua scoperta.

Da quella cella, consigliò ai due Re di fare omaggio alla Santa Sede delle terre nuovamente trovate, e di ottenere la sua benedizione su questa impresa con una Bolla che proteggerebbe le sue conquiste.

Da quella cella altresì, egl’indicò, come per evitar conflitti ulteriori, dovrebbe farsi lo scompartimento delle terre da scoprire fra le due potenze marittime, che aspiravano in quel tempo alla signoria dell’Oceano.

A tale effetto, Colombo imagina di far attribuire dal Sommo