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264 libro primo


In mezzo alle lamentazioni dell’equipaggio, a’ turbini di pioggia, a’ colpi delle onde, agli scrosci della Nina mezzo annegata, e a tutte l’altre traversie, superando l’oppressione di quel faticare prolungato, Colombo entrò nella sua stanzuccia: quivi con ferma e rapida mano, non ostante lo spaventevole saliscendi della nave, scrisse in furia su d’una pergamena il riassunto delle sue scoperte; lo avviluppò in un altro foglio, sul quale egli supplicava chi s’imbattesse in quel piego di portarlo alla regina di Castiglia, promettendo in nome di lei una ricompensa di mille ducati: chiuse quel dispaccio in una tela cerata, la improntò del suo sigillo, poi lo mise in un grosso pezzo di cera, che collocò in un barile vuoto: chiuse questo ermeticamente , indi lo fece gettare in mare. L’equipaggio non vide in questa offerta ai flutti che l’adempimento di un voto segreto.

Per la tema che le correnti non trascinassero lungi dall’Europa questo messaggio, egli ne aveva fatto due copie, e posto l’altro esemplare in altro barile che attaccò sodamente dietro la caravella, nella speranza che se la Nina venisse a naufragare, il barile potrebbe galleggiare, ed essere un giorno raccolto.

Intanto, in mezzo alle burrasche, il vento volgeva all’ovest, e il mare inferociva, sempre nero e procelloso.


§ II.


Il venerdì 15 febbraio, al levar del sole fu riconosciuta una terra al nord-est. Questa vista rianimò gli spiriti; nondimeno il mare continuava grosso dal lato dell’occidente. I piloti si credevano sulle spiagge di Castiglia, ma l’ammiraglio annunziò loro le Azzorre. Tuttavia la violenza del mare, quantunque diminuita, non permetteva loro di accostarsi: passarono tutta la giornata, tutta la notte e la dimane procurando di prender terra, ma invano. Nella notte del sabbato alla domenica, 17 febbraio, l’ammiraglio, che, non ostante un attacco di gotta, era rimasto dal primo soffiar della tempesta sino allora, vale a dire per ben quattro giorni e quattro notti, esposto alla pioggia, al vento, ai colpi di mare senza posare pur un momento, e quasi senza prender cibo, fu obbligato di coricarsi; sull’alba ripigliò il co-