Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/269


capitolo nono 261

quel che credea l’ammiraglio: il calcolo dell’ammiraglio era giusto; i piloti si ingannavano, come dimostro il fatto.

ll 12 febbraio, un vento, precursore di tempesta, sibilò nel cordame: la giornata fu penosa. La sera, alcuni lampi partirono dal nord-est per ben tre volte; era l’annunzio dell’uragano. L’ammiraglio si apparecchiò incontanente a riceverlo. Si andò ad albero secco, vale a dire ad alberi ed a corda: i flutti anneritisi si accavallavano con violenza: l’orizzonte assumeva un aspetto formidabile; il mare, gonfio e mugghiante, schiudeva immensi abissi sollevando verso il cielo i suoi flutti che si urtavano incessantemente per l’impulso dei venti contrari, e la Nina gemeva sotto l’urto di onde gigantesche. Riuscendo impossibile ogni manovra, la caravella si lasciò andare al vento. La Pinta, cessò pur essa di resistere alla bufera, gli alberi guasti le impedivano di lottare più a lungo. Sopraggiunta la notte, l’ammiraglio, secondo l’ordinanza di Castiglia, fece mettere tre lanterne, una sopra l’altra, al grand’albero, a cui era attaccato il vessillo reale, per indicare alla Pinta di non conservare alcuna vela. Affine di evitare l’abbordaggio delle due caravelle durante l’oscurità, fece collocare una lanterna presso al fanale, al qual segno rispose Martin Alonzo Pinzon, infino a che la violenza dell’uragano l’ebbe fatto dileguare nella lontananza tra le valli di spuma.

Il ritorno della luce, anzichè diminuir l’orrore della tempesta, non fece altro più che aumentarne la furia. L’ammiraglio non aveva abbandonato mai il ponte; dirigeva in persona la nave. La persistenza della procella, che si faceva sempre più terribile, aveva avviliti anche i marinai più intrepidi. Ciascuno volgeva gli occhi all’ammiraglio, e questi elevava il suo cuore a Dio, unica difesa in pericolo così imminente. L’uomo non poteva più nulla: restava il solo cristiano colla sua fede.

Egli propose a’ marinai di fare un voto, trarre a sorte per sapere quale di loro andrebbe in pellegrinaggio a Santa Maria di Guadalupa, portando un cero di cinque libbre. Presi perciò tanti piselli quant’erano le persone a bordo, improntata sopra uno una croce, li gettò in un berretto di lana da marinaro, e