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254 libro primo

si sentiva attirato verso la grandezza di Colombo: una simpatia profonda l’attaccava all’uomo divino: aveva pianto per lui, per lui solo: ed ogni condiscendenza in favore degli stranieri si riferiva al loro capo.

Uno dei tratti caratteristici del genio di Colombo e della sua missione provvidenziale fu, sicuramente, la sua improvvisa attitudine alle scienze ed alle funzioni ch’erano a lui più stranie; stupenda improvvisazione di specialità, colla quale pote adempiere perfettamente ogni cosa utile agl’interessi fidatigli. ll naufragio della sua caravella lo rendette ingegnere militare: disegnò il piano di un piccolo forte o castello quadrato con bastione agli angoli, e ne diresse i lavori.

L’operosità degli Spagnoli, aiutati dai sudditi di Guacanagari, fece prodigi. Erano passati appena dieci giorni dopo il naufragio della Santa Maria, che già il picciol forte si elevava dal suolo, costrutto di terra, sostenuto da pezzi insiem commessi colle gran tavole del legname della nave naufragata. Stava praticata sotterra una vasta cantina che doveva racchiudere le munizioni da bocca e da guerra, e le mercanzie destinate agli scambi.

Per conservare e difendere questo picciol forte, sul quale sventolava il vessillo di Castiglia, Colombo scelse nell’equipaggio dalla Santa Maria gli uomini che parevano più fidati e meglio intenzionati: aggiunse loro il bacelliere Bernardino Iapia maestro Giovanni, «il gentil chirurgo,» il fonditore di metalli e gioielliere di Siviglia, Castillo, il primo mastro armaiuolo, un costruttore di navi, un maestro di intonaco, un fabbricatore di botti, un sartore; e li pose sotto il comando di Diego di Arana, al quale conferi tutti i poteri ch’egli stesso aveva ricevuti dai Monarchi: diegli per luogotenente Pietro Guttierez, ufficiale della casa reale, e in caso di suo impedimento, Rodrigo di Escovedo, nipote di un religioso riputatissimo in Ispagna, Rodrigo Perez. Questo nucleo di colonia noverava in tutto quarantadue uomini.

Stabilità così l’autorità, Colombo munì questo antiguardo dell’antico Mondo di tutto ciò che si trovava nella Santa Maria; lasciò gli strumenti e utensili d’ogni genere, biscotto per un anno, vino, molte armi, artiglierie, la scialuppa della nave