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prefazione dell’autore 17


Noi ci faremo pertanto a riassumere con semplicità, rettitudine e pienezza, secondo l’ordine delle date, la serie delle circostanze e dei fatti, il cui insieme costituisce la vita di Cristoforo Colombo.

Evvi tal brigata di scrittori, i quali non istimano la storia se non in quanto è scritta dalla mente, senza saputa, per così dire, del cuore; e non si lodano dello storico se non a condizione che rinserri ne’ confini di una fredda eleganza le delicatezze di un pensiero inaridito da circospezione e timidezza.

L’idea che l’anima dell’autore compartecipa al racconto che tesse gli offende come un’infrazione alle regole della composizione storica. Con loro buona pace noi scriveremo a seconda dell’affetto che ci move, senza preoccuparci dell’esigenze sistematiche della scuola che pretende imporre leggi in simile materia. Racconteremo unicamente gli avvenimenti inerenti agli atti od alla persona di Colombo, astenendoci, altresì, di pingere lo stato delle contrade che egli scoprì e dei popoli che primo osservò. I particolari della sua amministrazione, le considerazioni scientifiche che sembrano naturalmente conseguitare da’ suoi viaggi, ci sono anch’esse vietate dalla ristrettezza del quadro, nel quale noi abbiam dovuto riassumere i lineamenti di questa nobile esistenza.

Ma, prima, bisogna che rispondiamo a questa interrogazione spesso ripetuta — donde procede che la vita dell’Eroe, a cui l’umanità va debitrice del possedimento dell’altro emisfero, non è mai stata scritta da cattolici? perchè mai i soli scrittori protestanti, impadronitisi di questa sublime biografia, arrogandosi il privilegio di mostrarci esclusivamente l’imagine di Cristoforo Colombo sotto l’aspetto che lor conviene, sono giunti a spacciare le loro preoccupazioni come inflessibili giudizi di storia?

Soddisfacendo a questa legittima curiosità, dimostreremo im-

Roselly, Crist. Colombo. 2