Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/247


capitolo ottavo 239

osservazioni ed oculata sperienza: non fu mai ch’egli errasse o s’ingannasse riguardo a loro: seppe farsene comprendere, amare, dominarli coll’affabilità, e pigliare sul loro spirito un ascendente personale. La sollecitudine della loro salute essendo il suo primo movente, coglieva ogni occasione d’ispirar loro un’alta idea degli Europei, affinchè desiderassero di somigliare ad essi, e di adottare i lor costumi: con una magnanimità costante voleva convincerli della sublimità del Vangelo ch’era venuto ad annunziar loro. Se le sue genti non avessero palesata la più aspra cupidigia, certo è che gli Indiani non avrebbero sentito altro che gratitudine e rispetto pegli uomini celesti; così li denominavano.

Colombo non trasandava circostanza, particolarità, e nemmen uomo, per piccolo che potesse parere. Fra l’isola della Concezione e la Ferdinandina, incontrato da Colombo un indigeno, ch’era solo in un canotto, lo fe’ montare a bordo per usargli cortesia; e scoprì ch’era un corriere spedito in una parte delle Lucaie per divulgarvi l’arrivo degli «uomini divini:» affine di dar credenza alla maravigliosa notizia, recava seco due monete e alcune perle di vetro. Da questo fatto Colombo conchiuse che in breve la sua presenza sarebbe conosciuta lontano; e importava assai che insiem con tale notizia si spandesse eziandio buona rinomanza degli uomini venuti dal cielo. La prudenza, la politica, in così bell’accordo colla sua inclinazion naturale, gli consigliavano la munificenza e la dolcezza verso di cotesti popoli fanciulli. Colombo gli amava realmente in Gesù Cristo: gli amava, come il padre ama figli che non conosce ancora; ed essi, col loro semplice istinto, gli rendevano confusamente alcunchè del suo affetto: esaurirono in suo favore la poca costanza consentita dalla mobilità del loro carattere: non fu mai tempo nè luogo in cui mostrassero ad un europeo la fiducia e l’attaccamento che portarono a lui. Cristoforo Colombo aveva la bella dote di farsi da loro amare e obbedire senza violenza.

Notando l’ammiraglio, che, non ostante la vaghezza de’ siti, e la comodità del dimorarvi, pur non vi aveano abitazioni sulle rive del mare e lungo i fiumi, e vedendo tutte le case dispo-