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16 prefazione dell’autore


La grandezza dell’opera e la sublimità dell’anima di Colombo si rivelarono intuitivamente allo spirito dell’Uomo sapiente, che, dopo avere acquistata una compiuta nozione del mondo fisico e dei destini dell’umanità, salì al governo del Cattolicismo: una simpatia istintiva unì l’immortale Pio IX alla memoria del Cristiano suscitato da Dio per disvelarci nella sua interezza l’opera terrestre.

Cosa naturalmente degna del Capo della Chiesa era proteggere la gloria del primo cattolico che piantò la Croce in quelle lontane spiagge, e divulgò ii nome del Redentore.

Ad un francese pareva, altresì, appartenere naturalmente il dovere di adempiere un atto di giustizia riparatrice, pubblicando la storia esatta di questo gran Servo di Dio, poichè la Francia fu quella, che, senza volerlo, contribuì, prima d’ogni altra, a spogliar Colombo de’ suoi diritti, intitolando con altro nome il Continente, anzi il Nuovo Mondo intero, che il genio di lui aveva scoperto. Se noi abbiamo accettato l’onore di questa missione così superiore alle nostre forze, egli è perchè la benevolenza di cui ha degnato onorarci il Sommo Pontefice regnante1, il nostro amore della verità, l’essere noi scevri da qualsia preoccupazione personale, la nostra fiducia in Dio, ci fanno sperare che, non ostante l’indegnità nostra, il Padre de’ lumi, l’Autore di ogni dono perfetto, degnerà illuminare le nostre investigazioni; e, coll’ascendente del vero, che supplisce alle grazie ed alle allettative della forma e dello stile, farà sì che noi saremo letti, non ostante la nostra umile confessata impotenza.

  1. Oltre la lettera con cui Sua Santità degnò onorare il conte Roselly di Lorgues, per un favore affatto eccezionale agli usi della corte Pontificia, Ella ha voluto associarsi a questa opera, e mentre la si stampava, mandare all’autore la croce dell’Ordine di san Gregorio il grande.

    (Nota dell’Editore).