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capitolo ottavo 231

stata provvidenzialmente preparata in quell’isola sconosciuta. Così parevagli che Dio non lo abbandonasse: era consolato nel fondo del cuore vedendo i suoi desiderii prevenuti in que’ luoghi deserti e innominati. Dopo adorata cotesta croce, figurata da un caso misterioso, comandò che si complesse fortificandola, l’unione dei pezzi, e che l’erezione del segno santo avvenisse il posdomani domenica, nel luogo più apparente, e vuoto d’alberi.

Intanto esaminava le produzioni della terra. Comandò alle genti dell’equipaggio di cercar madreperle e se ne trovarono infatti, ma spoglie di perle. Furono presi strani pesci, fra gli altri uno con muso di porco, e tutto coperto di squame, il quale non aveva di molle altro che gli occhi e la coda. L’ammiraglio lo fece salare per portarlo alla Regina, vaga di storia naturale. La dimane vide in un’altra isola maiali d’India, locuste mostruose e gran copia di uccelli. ll forte odore di musco sparso in certe parti gli fece credere che vi fossero colà animali che lo producessero.

La domenica, 18 novembre, l’ammiraglio col suo stato maggiore, mosse in gran cerimonia a inalberare il segno della Redenzione. Questa croce, altissima e altrettanto bella, fu sollevata sopra un’eminenza da potere esser veduta lontano. Le solite preghiere ne accompagnarono l’esaltazione, e l’intera domenica fu consacrata a onorarla col riposo e colla preghiera.

Il lunedì, prima che levasse il sole, le tre navi erano già in via; ma, contrariate dai venti, non fecero molta strada. L’ammiraglio si dilungò dall’Isabella, da cui non era distante altro che dodici leghe, per timore che gl’Indiani di San Salvador non cercassero di fuggire; perocchè la loro isola natale non era lontana da questa che otto leghe: essi parevan soddisfatti del loro nuovo genere di vita, cominciavano a capire un po’ lo spagnuolo, facevano il segno della croce, s’inginocchiavano avanti al Crocifisso, recitavano le loro orazioni sollevando in alto le braccia, dicevano il Salve e l’Ave Maria con una specie di raccoglimento; si mostravano persuasi che accompagnavano uomini venuti dal cielo per cercar l’oro, e che gli avrebbero ricondotti nel loro paese dopo trovatolo.