Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/214

206 libro primo

ravano forse a rassicurare i marinai, che già si lamentavano della lunghezza del viaggio.

Al tramontar del sole, Martin Alonzo Pinzon, correndo sulla poppa della Pinta, si mise a gridare quanto più forte poteva: «Terra! Terra! io sono il primo che l’abbia veduta: confessate il mio diritto alla rendita.» Incontanente tutti i suoi marinai misero grida di gioia, mentre quelli della Nina, salendo gli uni dopo gli altri alle gabbie, assicuravano ch’era proprio la terra. A tali vive esclamazioni il comandante, tutto commosso, si lasciò cadere ginocchioni. La sua riconoscenza aveva preceduto la sua curiosità. Egli ringrazio Dio prima di verificare la scoperta, che a lui pareva immancabile; e nella sua gratitudine piena di effusione, intonò il Gloria in excelsis Deo. Egli doveva credere da tutte quelle dimostrazioni, che fosse di fatto la terra confusamente vista ad una distanza di venticinque leghe. Ma il giorno venne a dissipare la illusione. Nella sovranità della sua solitudine, l’Oceano svolgeva su tutti i punti dell’orizzonte i suoi flutti incommensurabili. L’abbattimento fu tanto più grande, quanta la speranza era stata più vivamente suscitata.

Il 26, mercoledì, si viaggiò all’ovest sino al mezzodì, e poscia si voltò al sud-ovest. Il mare era liscio, l’aria dolce e rinfrescante: nondimeno si fecero trenta leghe.

La dimane, il vento scemo. Furono vedute moltissime orade.

ll 28 si ebbe calma: l’erba ricomparve in piccola quantità. Le tre caravelle presero molte orade.

La dimane, mentre l’equipaggio stava per lamentarsi ancora della lunghezza della strada, segni frequenti vennero a riconfortarlo. L’aere era dolce e profumato; l’Oceano riboccava d’erbe marine. A tre riprese si videro apparir nell’aria tre alcatraz seguiti da un uccello fregata.

La domenica 30 settembre vi fu calma: fra il giorno e la notte non si fecero che quattordici leghe. Gli indizi di terra vicina si moltiplicavano.

Tuttavia il tempo mutò un poco. La flottiglia patì di una pioggia dirotta; ma il vento era sempre favorevole e moderato. Questa costanza riusciva insopportabile all’equipaggio. Eccet-