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capitolo settimo 193

principio, il carattere specialmente cristiano dell’impresa. ll desiderio di penetrare lo spazio, e il voto di evangelizzare i popoli di regioni sconosciute, attestano, colla connessione del loro scopo, che questa spedizione fu, prima di tutto, un grande atto di fede cattolica. Si vede qual santa associazione univa il pensiero d’Isabella alle speranze del suo navigatore. Colombo dichiara primieramente, che, terminata la guerra contra i Mori e inalberata la Croce sulle torri dell’Alhambra, i due Re lo mandano verso le contrade dell’India, per conoscere i principi e i popoli di que’ paesi, e il modo con cui si potrebbe convertirli alla nostra santa fede; chiude la introduzione al suo giornale, dicendo, che scriverà ogni notte gli avvenimenti del giorno, ed ogni giorno la navigazione della notte; che delineerà su carte le acque e le terre del grande Oceano, e dormirà il meno possibile per dirigere la navigazione, onde abbia a conseguire compimento un’impresa ch’esige i più grandi sforzi.

ll primo giorno le caravelle, spinte da buon vento, avevano il capo al sud ovest quarto sud.

La dimane, sabato, tutto andò bene.

La domenica, 5 agosto, corsero più di quaranta leghe.

Lunedì il vento rinforzo e la Pinta fece un segnale; il suo timone si era dislogato, i pezzi n’erano disuniti. Non potendo Colombo rimediare all’accidente, a motivo delle ondate, si accostò, non pertanto, secondo che in casi simili costumavano gli ammiragli di Castiglia: riconobbe nell’avvenuto una macchinazione de’ proprietari della nave, Gomez Rascon e Cristobal Luintero, che avevano già tentato con questo medesimo mezzo di ritardare la partenza, sperando sottrarvisi: Martin Alonzo Pinzon, capitano, fece riunire fortemente col mezzo di cordami i pezzi sgominati, e si proseguì il viaggio: la dimane il mare si fe’ grosso, e il timone si scompose di nuovo: lo si racconciò alla meglio, e si veleggio verso le Canarie. I piloti delle tre caravelle si contraddicevano sulla direzione per abbordarvi il più presto: Colombo fu di parere contrario ai loro, e il fatto gli diè ragione.

Giunsero di notte. ll comandante ordinò al capitano della Pinta di rimanere alla Gran Canaria, mentre egli stesso procurerebbe di trovare una nave da surrogarla: ma, dopo avere cer-

Roselly, Crist. Colombo. 13