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capitolo sesto 183

tere una opinione assolutamente contraria alla generalmente adottata intorno alla mole delle caravelle. I fatti hanno una logica più calzante dell’etimologie, e dell’erudite definizioni.

Diciam, dunque, che le caravelle non erano così piccole come si suppone. La loro destinazione voleva, certo, che la loro dimensione fosse proporzionata al loro impiego. Or bene, esse adempievano nel tempo stesso all’ufficio de’ nostri brick e delle nostre navi da trasporto; servivano a trasferire soldati, viveri, artiglierie, ed a combattere in alto mare. Le caravelle furono le sole navi mandate dall’infante don Enrico in iscoperta nell’Oceano, e sulle coste dell’Africa occidentale. Quando il re Giovanni Il tentò, a’ danni di Colombo, la sua spedizione clandestina, fece partire una sola caravella, sotto il pretesto di andare a vettovagliare la colonia del Capo Verde. E in questo tempo, appunto, udendo gli apparecchi della Castiglia, volendo il Portogallo impedire colla violenza l’impresa di Colombo, mandava contra di lui tre caravelle.

Dunque le caravelle non erano navi dal legger carico che si crede comunemente.

Quelle ch’erano state armate a Palos per quel viaggio, bastavano rigorosamente al loro oggetto. Una circostanza di questa medesima navigazione stabilisce positivamente la cosa. La più piccola delle tre caravelle, il cui nome indicava esiguità, la Nina, provveduta solo di vele latine, come i batelli pescherecci di Marsiglia, si trovò nel corso di questa spedizione, in seguito ad un accidente di mare, portare cinquantasei persone, un sopraccarico di artiglieria, ed una parte degli arredi della Santa Maria, senza che questo peso facesse abbassare sensibilmente la sua linea a fior d’acqua. Secondo la testimonianza di Colombo, essa poteva portare cento uomini di più.

Senza esser sempre pontate dalla poppa alla prora, le caravelle portavano avanti e indietro, solidi castelli di legno, disposti per l’attacco e per la difesa. A cagione della loro grande elevazione al di sopra dell’acqua le caravelle si classificavano fra le navi di alto bordo: le mediane erano munite di sei ancore e di quattro alberi; il primo, vicino alla prora, portava una vela quadrata sormontata da un trinchetto: gli altri alberi