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capitolo quinto 147


Questi diversi istituti comprendevano ogni grado di istruzione. Gli uni si limitavano all’insegnamento del latino, delle umanità; mentre altri spingevano lo sviluppo degli studi sino alle scienze naturali, al diritto ed alla teologia. Ne’ conventi in cui si professavano questi corsi superiori, sale pubbliche, esteriormente annesse al chiostro, aprivansi alla gioventù: gli studenti vi convenivano alle ore delle lezioni, come oggidì nelle nostre Facoltà.

L’istruzione in tutti i gradi era dunque largamente dispensata a Salamanca. Questi così numerosi istituti di educazione insegnavano sotto la direzione unica di un consiglio chiamato l’Università, a cui presiedeva un rettore eletto a voti il giorno della festa di san Martino, che aveva dipendenti da’ suoi ordini più di quaranta segretari, ragionieri, ufficiali, mazzieri e bidelli: e sotto la sua vigilanza settantatrè cattedre, la cui esistenza er’assicurata da largo reddito. Circa otto mila studenti erano iscritti sui registri della potente Università.

Per le sue ricchezze, la sua celebrità, le sue influenze, l’Università regnava a Salamanca: ell’aveva la sua amministrazione, il suo governo personale, la sua cancelleria, i suoi dominii, il suo notariato, i suoi giudici, i suoi medici, i suoi musici, il suo predicatore, la sua chiesa speciale dedicata a san Girolamo, il suo spedale, sotto l’invocazione di san Giovanni Battista, esclusivamente a pro degli studenti poveri, e la sua vasta biblioteca aperta ogni giorno per quattr’ore ai professori ed agli allievi.

Per la sua Superiorità reale, e per la sua rinomanza, il collegio degli alti studi, diretto dai Domenicani nel loro convento di santo Stefano, la vinceva allora su tutti gli altri istituti. Nel ricinto di quel chiostro si raccolse pertanto la giunta scientifica.

Nessuno dubiterà che questo congresso di Salamanca non fosse per suscitare grande aspettazione. Primieramente era fatto nuovo, non mai dianzi visto, e, in secondo luogo, la stranezza dell’argomento da trattare suscitava la curiosità d’ogni pensatore. Sedeva vice presidente della Giunta il dottore in diritto Rodrigo Maldonato, reputato geografo, non si sa perchè, uom grave senza pedanteria, e di una squisita affabilità, che, nato a Salamanca, vi aveva ricevuto la istruzione e i gradi universi-