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capitolo quarto 131


Molte fiate nelle notti serene, e mentre i suoi Religiosi dormivano, il padre Juan Perez di Marchena, sollevando l’anima verso il Creatore dei mondi, seguiva attento il corso armonioso degli astri. Ardente come un faro, il suo pensiero brillava solitario su quell’informe osservatorio. Quando lungo il giorno coglieva qualche breve tempo sciolto da cure, ritraevasi lassù, e vi studiava gli spazi del cielo, e quelle onde che si andavano a perdere in una lontananza cui nessuno sapeva misurare, verso l’occidente: egli dimandava allora a se stesso, se oltre cotesti spazi, a cui non era giunta mai alcuna vela, si stendeva realmente l’impero del mar tenebroso, quel formidabile oceano, così nominato a cagione delle tenebre e dell’oscurità che velavano la sua natura, la sua profondità, i suoi confini.

Questo dubbio indicava già un progresso.

La credenza de’ cosmografi era singolarmente confusa intorno al mar tenebroso. Gli uni assicuravano, che, continuando a viaggiar all’ovest in linea diritta per ben tre anni, non si giungerebbe ancora alla riva. Altri dicevano, che i flutti del mar tenebroso continuavano all’infinito, e che non aveva sponde. Secondo le divergenze di opinione sulla forma della terra, ogni maestro di geografia variava sistema intorno al mar tenebroso; ma il padre Juan Perez de Marchena, non lasciandosi imporre dai geografi arabi e dai piloti rinomati, chiedeva a sè stesso se oltre queste onde non v’erano terre sconosciute. La sua sollecitudine per la salute de’ popoli che ignoravano Cristo, il desiderio di vedere il santo nome di Gesù benedetto da tutto le nazioni, lo richiamavano di continuo a questo quesito — non vi ha nulla al di la di questo mare?

E sempre i suoi presentimenti gli davano una risposta affermativa. Oltre le conoscenze teoriche, il Guardiano della Rabida, per le sue frequenti relazioni co’ marinai di Palos, piccola città oggidì abbandonata, ma a quel tempo centro di traffici lontani, era al corrente delle spedizioni de’ Portoghesi sulla costa occidentale dell’Africa, e istrutto delle scoperte avvenute alle Azzorre, e al Capo Verde.

Mentre un giorno egli passava accosto alla cella del frate portinaio, vide nel parlatorio esteriore Garcia Hernandez, medico