Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/108

100 libro primo

rire solidità che bastasse per indarre un principe savio e prudente ad entrare in così rischiosa impresa senza averne fatto prima un qualche sperimento.

Lasciando dall’un de’ lati lo scopo religioso di Colombo, il Prelato trattò l’argomento sulle generali, e avvivò la discussione, dichiarandosi contrario ad ogni nuova scoperta. Facendo prevalere i motivi di una meschina e astuta prudenza sull’amor patrio e sul proselitismo cristiano, che avrebbero dovuto ispirarlo trattò la quistione da ministro dì finanza, che deve prima d’ogni cosa bilanciare le spese colle riscossioni: vide nella penuria del tesoro un ostacolo ad imprese, che sino allora erano riuscite più onorevoli che produttive; sostenne che in vece di porsi alla ricerca dì terre lontane, sarebbe miglior politica nasconderne l’esistenza e la via, perchè l’allettamento della novità non mancherebbe di suscitare lo spirito guerresco de’ Portoghesi, generalmente disposti alle grandi cose, e che in breve correre dì tempo le colonizzazioni renderebbero il regno spopolato: seguir la via delle scoperte era, secondo lui, un indebolirsi dentro prima dì essersi assodati fuori: invece di scoprire nuove terre, era cosa più savia, e ad un tempo più gloriosa combattere in Barberia gl’infedeli nemici, la cui prossimità era sempre un pericolo.

Questo linguaggio dì una fredda circospezione, fondato sopra calcoli di aritmetica, irritò vivamente l’amor patrio dell’adunanza. Pietro de Menejes conte dì Villareal, e cavaliere dell’Ordine del Cristo, rispose che il Portogallo non era più a’ suoi primordi; che i suoi principi non si trovavano sì fattamente sprovveduti dì mezzi da non poter sostener le spese della spedizione di Colombo; che per nessun motivo non si doveva chiudere la carriera così felicemente aperta dall’Infante don Enrico; che rimarrebbe a gloria eterna de’ Portoghesi l’aver penetrati i misteri e le profondità dell’Oceano, sì formidabili al rimanente delle nazioni: che in tal modo sì eviterebbe l’ozio cui una pace prolungata suol generare ordinariamente; l’ozio! porta aperta a tutti i vizi, lima sorda che logora insensibilmente la forza e il valore de’ popoli; ch’era un oltraggiare il nome portoghese minacciare di pericoli imaginari uomini che ne’ più gravi