Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume II (1857).djvu/490

470


    Sulla Terra scoperta sedesti
    Sorridente d'averti con sè;
    E stupite le barbare genti
    T'inchinaro qual padre, qual re.
     
         Ma tuo serto fur ceppi, e ritorte;
    Tua mercede fur l'odio e l'oblio:
    Infelice l'incolse la morte
    Lunge, lunge dall'italo suol;
    Premio pari al tuo merto fu Dio,
    Cui sciogliesti con giubilo il vol.
     
         Or risorgi dal tumulo santo;
    E contempla qual culto li rende
    Questa Terra di gloria, d'incanto,
    Che dall'altre mai vinta non fu:
    Mira, Grande, siccome si accende
    All' amor dell'antica Virtù!