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capitolo undecimo 425

d’essersi per eccesso di prudenza, privato de’ servigi di quel valentuomo.

Nel grado secondario, che occupava, l’Adelantado fe’ prova d’una capacità superiore, e si chiarì fornito d’un’anima eroica. Il suo disinteresse, e la purezza de’ suoi costumi, non furono inferiori al suo coraggio, ed alla sua abilità di comando: esatto, fedele modesto, camminò sempre sulle pedate dell’Ammiraglio di cui ammirava il genio, ed eseguiva puntualmente i comandi. Quantunque non fosse fervente al pari di lui in fatto di religione, si mostrò profondamente attaccato alla fede cattolica, ne praticò le massime, e fu di costumi irriprovevoli. Rendendo generosamente senza condizione a suo marito la sorella del cacico Mayobanex, famosa bellezza di Haiti, caduta prigioniera, don Bartolomeo rinnovò senza orgoglio l’atto di continenza di Scipione, tanto vantato dalla storia, e la sua riserbatezza piena di cortesia colla seducente Anacoana, non ci sembra da meno di questo tratto di virtù: il sentimento del dovere era innato in lui.

Gli uffici di Siviglia unqua non osarono ordire contro la sua persona le aperte persecuzioni di cui fecero vittima l’Ammiraglio. Per travagliarlo, dovettero ricorrere a mezzi obliqui, addoppiando malizie e cautele. L’Adelantado ispirava naturalmente tema per la sua forza fisica, di cui aveva date cavalleresche prove nelle sciagure dell’ultima spedizione al Rio-Belen, presso Veragua, ed a Maimi nella Giamaica, durante la ribellione della fazione di Siviglia, cui da solo aveva distrutto colla propria Spada: il Re lo ammirava, e ne avea soggezione: in quanto a lui, parve non avere altro timore al mondo che di mancare al suo dovere: seguì docilmente la volontà di suo fratello finchè visse, e, fedele alla sua affezione anche oltre la tomba, non cessò di portare a’ nipoti un attaccamento paterno.

L’abate don Diego Colombo, entrato negli Ordini Sacri per provata vocazione, aveva accompagnato anch’egli suo nipote alla Spagnuola, come se avesse preveduto che gli diventerebbe necessario. Messo dalla benevolenza della Regina a portata di tutte le dignità ecclesiastiche, non accettò titolo, nè benefizio, e servì fedelmente il Padrone pel quale aveva abbandonato il mondo. Avendo amministrato l’isola durante l’assenza del Vice-re,