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420 libro quarto

nizzazione di Cuba e della Giamaica, e stabilita una pesca di perle a Cubaya. L’origine dell’odio de’ suoi nemici non riconosceva altro movente che la protezione conceduta agli indigeni. Costretto il Re a riconoscere la sua innocenza, comandò che cessassero tutte le azioni civili intentate contro di lui, e volle esaminare egli stesso i documenti di tutti que’ processi: nondimeno negò di concedergli la parte che, secondo i suoi diritti, riclamava ne’ profitti tratti dalle nuove colonie di Darien e della Castiglia d’Oro. ll Re Cattolico morì prima che l’Ammiraglio terminasse le sue istanze presso di lui.

Don Diego fu obbligato di aspettar l’arrivo del nuovo Re, allora nelle Fiandre, il giovane principe Carlo, che divento poi l’imperatore Carlo Quinto. Gli bisognò aspettar quattro anni, e far infinite istanze prima di poter ottenere nel 1520 una decisione del Sovrano, il quale dichiarava la sua innocenza e lo rimetteva ne’ suoi diritti. Tuttavia gli uffici delle colonie riuscirono a conservare alla Spagnola il tesoriere Passamonte, lor emissario, il qual poteva intentar processi all’Ammiraglio davanti l’udienza reale, senza però avere contro di lui alcun mezzo di forza esecutiva.

Nel settembre del 1520, l’Ammiraglio ripassò il mare, e giunse alla sede del suo governo. Durante la sua assenza gravi abusi aveanvi guasta l’amministrazione; volle rimediarvi e rivedere i conti; da che sursero nuove nimicizie. La. sua lotta coraggiosamente cominciata contra questi ostacoli, durò quasi tre anni. Durante questo tempo ricevette dal Consiglio delle Indie in Siviglia varie lettere, in cui all’ingiustizia si accoppiava la durezza. In conseguenza di una memoria mandata da Michele Passamonte, furongli fatti nel 1525 penosi rimproveri; e poco appresso il Consiglio gli scrisse di tornare in Castiglia per dare spiegazioni e far conoscere il suo parere intorno all’opportunità di diversi provvedimenti. Don Diego comprese ch’era rivocato: e obbedì incontanente a quest’ordine di richiamo.

Partì da San Domingo il 17 del settembre 1523: e sbarcato appena, trasse a Vittoria ove dimorava la corte; vi giunse nel gennaio 1524. ll Monarca e il Consiglio reale delle Indie riconobbero la falsità delle accuse appostegli; e apparve manifesto