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410 libro quarto


Rispetto a don Juan di Fonseca, esso era salito da un vescovado all’altro sino all’arcivescovado di Rosano, rimanendo sempre alla suprema direzione degli affari delle colonie. Ma l’alta dignità di arcivescovo cresciuta altresì da quella di gran limosiniero, non bastava alla sua ambizione: vagheggiava la porpora, e, credendo un giorno di ottenerla, imaginò di far creare il patriarcato delle Indie, speranzoso d’andarne insignito. Conforme a’ suoi desiderii, il re Ferdinando incaricava, il 26 luglio 1513, il suo ambasciatore presso la Santa Sede di ottenere per l’arcivescovo di Rosario il patriarcato delle Indie; il Re vantava il disinteresse di Fonseca, il suo zelo del servigio divino, i suoi costanti sforzi diretti a convertire le Indie1.

Tuttavia, quantunque fosse salito così alto, quantunque si trovasse così addentro nel favore del Monarca e avesse cumulato gli uni sugli altri titoli, salarii, dignit‘a ed entrate così in Castiglia come nelle colonie, contuttociò don Juan de Fonseca non era felice: le sue ricchezze ammonticchiate non gli recavano piacere; incanutiva senza ristare dalle sue fatiche, per la tema di vedere venir meno la sua influenza in un colla sua utilità: il suo istinto geloso spiava intorno a sè l’ingegno come un avversario, e metteva ogni cura in allontanare dall’amministrazione chiunque parevagli sospetto di qualche speciale capacità, o che lasciava intravvedere qualche speranza di bello e onorato avvenire. Indarno aveva perseguitato Colombo, i suoi fratelli, i suoi figli, i suoi fedeli ufficiali, indi Fernando Cortez, Las Casas e chiunque l’offuscava col genio o colla virtù; la sua ambizione non era peranco soddisfatta; perocchè nonostante la protezion continua del Re, e le calde sue istanze, la porpora romana non gli veniv’accordata; l’esperienza oggimai distruggeva in lui ogni

    maggiore attenzione. — Herrera, Historia general de las Indias occidentales, Decada 1, lib. VIII, cap. vi.

  1. “Es causa muy principal de muchos bienes que en las dichas Indias han sucedido y suceden y siempre continua sus trabajos para en lo porvenir con mucho zelo que las animas de todas aquellas gentes se convertian á Nuestro Señor, etc....” — Coleccion diplomática, documn° clxxiv.