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408 | libro quarto |
CAPITOLO UNDECIMO
§ I.
Appena muore un uomo, il cui nome alto suonò sulla scena del mondo, per un sentimento di legittima curiosità e di predisposizione benevola alla sua discendenza, cerchiamo di ritrovare in questa, se non la piena trasmissione del genio o delle virtù dell’uom celebrato, almeno alcuni segni caratteristici derivati da lui. Molti tra’ miei lettori certamente si son già domandati quale fosse la sorte della famiglia di Colombo: perciò riassumiamo in breve ciò che avvenne alla sua posterità.
Morto l’Ammiraglio, i suoi nemici ricevettero in diversa guisa il premio dell’odio che avevangli portato. Il medico, mastro Besnal, autore della cospirazione dei malati, varie volte accusato di avvelenamento e imprigionato a San Domingo per ordine del governatore Ovando, era stato restituito in libertà per istanza di Colombo1, sempre inclinato all’indulgenza finchè la prova del delitto non era sicurissima: reduce in Ispagna, costui si associò col suo antico complice Camacho, che il maggiordomo dell’Ammiraglio, Pietro di Terreros, aveva diseredato. Rabbioso nelle
- ↑ Precedentemente, alla Giammaica, era stato preso ed accusato di molte cose; per la preghiera dell’Adelantado e di alcuni ufficiali, Colombo gli aveva perdonato sotto condizione. — Lettera dell’Ammiraglio a don Diego Colombo del 29 dicembre 1504.