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22 libro terzo

aver mai trovato negli scrittori greci e latini indicazioni precise a questo risguardo; mentre i nuovi influssi de’ cieli, delle acque, della terra, e quella elevazione, e quel fiume senza pari gli parevano corrispondere meglio all’opinione di un siffatto luogo di delizie.

Dopo Colombo, un viaggiatore famoso, Amerigo Vespucci, pensava anch’esso che il paradiso terrestre fosse posto in quella regione: disse che deve trovarsi in cosiffatti dintorni, «se nel mondo è alcun paradiso terrestre.» Nessuno degli storici spagnuoli ha trovato argomento di beffe e facezie nella dotta congettura di Cristoforo Colombo. Gomara, Herrera, Delrius, Acosta, Casaneus, Maluenda discussero molto seriamente questa idea. Il gran giureconsulto delle Indie, Solorzano, trova, che, considerando la serenità di quella regione, la sua dolce temperatura, la sua perpetua primavera, se non le si dà nome di paradiso terrestre, le si deve dare almeno quello di giardino di delizie, di Valle di Tempe, di campi elisei, e via via1. Washington Irving si è qui mostrato più giusto di Humboldt. «I dotti, dic’egli, nel silenzio e nella tranquillità del gabinetto, sopra tutto adesso che la scienza non avventura nulla, e si appoggia a fatti positivi, possono sorridere di queste imaginazioni; ma esse erano confermate dalle congetture dei filosofi più eruditi di quella età2

Qualunque fosse l’errore di Colombo intorno al paradiso terrestre, la perspicacia delle sue induzioni compensa largamente l’arrischiato de’ suoi supposti. Non si potevano cavare da quanto aveva scoperto deduzioni più larghe delle sue. I suoi giudizi

    fortunatas que son las Canarias, etc. San Isidoro y Beda y Strabo, y el maestro de la historia escolástica y san Ambrosio y Scoto, y todos los sanos téologos conciertan quel Paraiso terrenal es en el Oriente.» — Tercer viage de Cristóbal Colon. — Ibid.

  1. «Todavia no se puede negar que considerada la templanza, y casi perpetua primavera de las mas estas provincias, merezcan sino el nombre de Paraiso, el de huerto de deleite ó las alabanzas del Tempe, Campos Eliseos, etc....» — Solorzano y Pereyra, Politica indiana, lib. I, cap. iv, § 4.
  2. Washington Irving, Storia della vita e dei viaggi di Cristoforo Colombo, lib. X, cap. iv.