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capitolo primo 9

ancora le penose impressioni1. Tutti si erano reputati perduti irrimediabilmente. La dimane, fece fare lo scandaglio dalle scialuppe, le quali trovarono sei o sette braccia di fondo e riconobbero una doppia corrente, una per entrare e l’altra per uscire. «Piacque al Signore di darmi buon vento, diceva, traversai l’interno di quella imboccatura; dopo di che trovai la tranquillità.» L’Ammiraglio diede a questo pericoloso passo il nome di «Bocca del Serpente.»


§ III.


È generalmente ammesso che il primo punto del Nuovo Continente che scoprì Cristoforo Colombo fosse la costa di Paria. Questo è, nondimeno, un errore confutato anticipatamente dall’Ammiraglio medesimo nella sua relazione ai Re Cattolici.

Non è affatto privo d’interesse l’appuntare scrupolosamente la prima riva del Nuovo Mondo, che si offerse agli avidi sguardi degli Europei: e lo si può fare con certezza mercè la relazione di Colombo su questo terzo viaggio.

Prima di uscire dal terribile passo che nominò la «Bocca del Serpente,» l’Ammiraglio aveva alla sua destra, un po’ innanzi alla prora, l’ultimo capo occidentale della Trinità, e sulla sinistra, così innanzi come indietro, l’estremità superiore del Delta dell’Orenoco, fiume immenso che si scarica nell’Atlantico per sette gran bocche e quaranta uscite, sopra un’estensione di circa cinquanta leghe, che tagliano isole ed isolotti di diverse grandezze. Una fitta e gagliarda vegetazione vi fa pompa della sua confusa prodigalità. Era impossibile di non credere isole e isolotti que’ terreni allora quasi coperti dall’acqua, fra cui nessuna corrente regolare indicava lo scaricarsi di un fiume: per lo contrario, i venti stabiliscono quivi false correnti, e fanno rimontare invece di discendere. L’uniformità di quella prodigiosa vegetazione rende siffatte isole così simili pel loro

  1. Nel momento in cui dettava al suo segretario la sua relazione pei Re Cattolici.