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capitolo settimo 267


Finalmente il 12 settembre, dati gli ultimi saluti al governatore, e ricevuti i voti de’ più onorevoli coloni, l’Ammiraglio salì co’ suoi amici, co’ suoi ufficiali e le genti della sua casa a bordo della caravella da lui comperata. Nell’altra, ch’era stata racconciata, s’imbarcarono i marinai che volevano tornare in Ispagna: la comandava l’Adelantado.

Corse Circa due leghe erano tuttavia in vista del porto, quando un colpo di vento spezzò l’albero maestro della nave dell’Ammiraglio1. In cambio di provvedere a riparare l’avaria, l’Ammiraglio si trasferì col suo seguito a bordo dell’Adelantado e continuò la via, mentre la caravella maltrattata rientrava a San Domingo. La navigazione fu felice sinchè durò tramezzo alle Antille: ma poscia il mare diventò procelloso, e, durante una spaventevole tempesta, l’Ammiraglio fu colto dal suo reuma articolare.

Era ricominciata la lotta contro i venti ed i flutti.

Il sabbato, 9 ottobre, dopo una forte burrasca, e mentre il mare sospingeva ancora onde alte, un turbine spezzò l’albero maestro in quattro luoghi. I consigli dell’Ammiraglio, trattenuto a letto, e l’industria inventiva dell’Adelantado rimediarono a questo accidente. Fu racconciato l’albero maestro, e se ne attaccarono i pezzi e assodarono con altri, fortemente commessi con funi.

Pochi giorni appresso, un’altra tempesta ruppe l’albero di trinchetto.

Rimanevano da fare ancora più di settecento leghe.

In cambio di porre ogni suo studio per giungere alle Azzorre onde ripararvi i guasti subiti dall’alberatura delle sue navi, come avrebbe fatto anzitutto qualsivoglia prudente capitano, l’Ammiraglio, avvezzo a’ soccorsi del cielo, non mostrò di preoccuparsi di questo nuovo accidente. I suoi dolori non gli davano requie: cupi presentimenti agitavano il suo spirito: era impaziente di parlare alla Regina, e perciò continuò a procedere diritto verso la Castiglia. Il rimanente di questa navigazione fu costantemente difficile e penoso. Sospinto a forza di

  1. Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. cvii.