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256 libro quarto


CAPITOLO SETTIMO

L’Ammiraglio manda a pregare i ribelli di non continuare nella loro ribellione. — Lungi dall’emendarsi, Porras stimola la sua masnada a impadronirsi della persona dell’Ammiraglio. — La fazione di Siviglia. — L’Adelanlado cogli ufficiali e coi malati va ad affrontare i ribelli. — Ultimi sforzi per evitare uno scontro sanguinoso. — Don Bartolomeo uccide i tre più violenti avversari, e fa prigioniero Francesco Porras. — I ribelli si sottomettono. — Due Caravelle vengono finalmente a ritirare dal loro esigilo l’Ammiraglio, e i suoi equipaggi. — Difficoltà del tragitto dalla Giamaica alla Spagnuola. — Ricevimento di Colombo a San Domingo. — Dispiaceri del suo soggiorno presso Ovando. — Suo ritorno in Ispagna. — Tempeste successive, pericoli e guasti sopportati dalla sua nave. — Giunge provvidenzialmente soccorso, a San Lucar di Barrameda.

§ I.

Quando al loro svegliarsi gli equipaggi non videro più il brigantino, credettero di aver sognato. Le circostanze di quell’arrivo e di quella partenza di nottetempo, l’attitudine di riservatezza e di assoluto silenzio dei rematori della scialuppa, parevano agli ufficiali che non si erano coricati, sospetti e di cattivo augurio: il messaggio, portato da un traditore, da un nemico noto a tutti, aveva un significato minaccioso: giudicarono che il governatore non voleva salvarli, a motivo della sua nimicizia contro l’Ammiraglio. Per tranquillarli, Colombo mostrò di essere interamente soddisfatto, e recò quale ragione della così sollecita partenza del brigantino, il desiderio di mandare più prontamente a liberarlo.

Ovando aveva spedito il traditore Escobar unicamente per vedere se l’Ammiraglio poteva co’ suoi propri mezzi uscire di là1. Ma l’interesse che suscitava quella sciagura, e le calde proteste de’ Religiosi Francescani l’obbligarono a non avversare gli sforzi di Diego Mendez per soccorrere i naufraghi, ed a mostrare di volerli salvare egli medesimo.

  1. Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. civ.