Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume II (1857).djvu/261


capitolo sesto 241

andò perduto, peccano d’inesattezza. Conchiudiamo dichiarando che il racconto dei quattro scrittori contemporanei ci pare degno di credenza, rispetto a ciò che risguarda il fatto principale: si accordano intorno ad esso, e non sembrano errare che prestando a Colombo azioni e parole contrarie alla sua natura. La qual cosa è provata dalla distanza che separa il fatto dalla narrazione che ne fu trasmessa. Quando gli storici hanno riferito come una gran novità lo spediente astronomico, affine di mostrare lo spirito inventivo di Colombo, gli attribuirono il linguaggio che avrebbero tenuto essi in sua vece, cioè quello che reputavano conveniente alla sua infelice condizione.

Restituiamo finalmente nel loro vero stato le circostanze di quell’avvenimento, e rappresentiamolo nel suo vero aspetto.

Quando per l’intromessione di Diego Mendez Cristoforo Colombo fece coi cacichi dei dintorni di Santa Gloria un trattato per l’approvigionamento delle caravelle a prezzi fissi e correnti, per prima cosa, disse loro, che Dio, suo Signore, l’aveva fatto giungere in quel luogo, e vi dimorerebbe finchè fosse a lui piaciuto ritrarlo di là: si presentò, dunque loro, conformemente al suo vero carattere, come l’ospite della Provvidenza, e comandò che gli equipaggi non abbandonassero le navi, unicamente per preservare dalle loro ribalderie gli ospitalieri abitatori di quelle spiagge. Quando, nonostante le precauzioni della sua vigilanza, gl’indigeni, violando la promessa, dieder opera di affamare i naufraghi, non vedendo Colombo alcun partito umano per isfuggire la morte, invocò il soccorso dell’Altissimo.

In vece di aiutarlo con un miracolo materiale, come avrebbe fatto per un patriarca, un profeta dell’antica Legge, mandando loro manna o quaglie, l’Altissimo lo assistè d’una idea; soccorse il suo servo con una nozione tratta dall’ordine scientifico, dipendente dall’ordinamento astronomico: gl’ispirò1 un mezzo che

  1. “Perciochè Dio mai non abbandona colui, che gli si raccomanda, come facea l’Ammiraglio, lo avvertì del modo che dovea tenere per provedersi del tutto.” — Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. ciii.
Roselly, Crist. Colombo, T. II. 16