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capitolo quinto 235

posta a soccorrerlo nella sua penuria: il ritardo non lo sorprendeva: d’altronde la sua sommissione alla volontà divina, allontanava da lui i violenti pensieri e le segrete irritazioni da cui andavano agitati molti de’ suoi marinai.

Nonostante il segreto che i congiurati avevano promesso di serbare, il loro procedere e le acerbe loro parole palesavano i lor disegni ostili: alcunchè traspirò; sapevasi che v’avevano malumori: l’Ammiraglio aveva diverse volte raccolto a consiglio tutti i suoi ufficiali per chieder loro se trovavano qualche spediente onde uscire da quelle miserie: quanto a lui, non ne vedendo alcuno, il suo parere era di aspettare con fiducia e costanza, nonostante il lungo tempo già passato. In questi consigli i due Porras non avevano trovato nulla da obbiettare; quasi tutti gli ufficiali la pensavano come il loro Capo.

Cominciava il 1504.

Il 2 gennaio, giorno fissato dai ribelli, presero le armi. Francesco Porras, da essi eletto capo, entrò impudentemente la cameretta ove Colombo giaceva in letto inchiodatovi dai suoi dolori, e con modi provocanti gli disse: «pare, o Ammiraglio, che la signoria vostra non pensi a ritornar così presto in Castiglia, e sia risoluto di farci perir qua.» Questo principio sorprese Colombo, secondo la sua pittoresca imagine «come se i raggi del sole avessero prodotto tenebre1.» Udendo tali insolenti parole l’Ammiraglio sospetto incontanente l’avvenuto; e rispose con una moderazione piena di cortesia, esser chiara l’impossibilità di andare ad Hispaniola senza navi, e niuno ignorare ch’egli ne aveva mandato a chiedere al governatore; esser egli più d’ogni altro interessato a non soggiornare in simil luogo; che, attesa la gravità delle circostanze, non aveva voluto decider nulla senza conoscere l’avviso de’ suoi ufficiali; che gli aveva raccolti diverse volte per deliberare su ciò; che se Porras avesse trovato qualche buono spediente, sarebbe lietissimo di radu-

  1. “De que fui yo tan maravillado como si los rayos del sol causaran tinieblas.” — Cartas del don Cristóbal Colon á su híyo do Diego. — Lettera del 21 novembre 1504.