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228 libro quarto

tro giorni aspettando che il mare si tranquillasse; in capo a’ quali le onde parvero addormentarsi. Diego Mendez si raccomandò alla misericordia divina, alla protezione particolare di Nostra Signora d’Antigua, e pigliò congedo dall’Adelantado. In quel momento supremo gli occhi de’ suoi compagni si empierono di lagrime. Gli Spagnuoli della scorta, commossi a vedere quella confidenza in Dio, tocchi dalla grandezza di quel sacrifizio, «versarono torrenti di pianto1.» Quell’addio straziava i cuori. Ma l’inviato dell’Ammiraglio, si fece arma, contro quella tenerezza, delle parole del suo Capo: «Io ho la ferma fiducia che Dio nostro Signore ti farà superare i pericoli che ti minacciano, come ha fatto in altre occasioni.» E si allontanò dalla costa, volendo profittare di quella benignità dei flutti, cotanto rara in quel capriccioso mare.

Egli teneva l’est, quarto sud. I rematori lavoravano come potevan meglio; nessun soffio increspava l’azzurro dell’acqua. Il calore e la sete li molestavano: per rinfrescarsi e riposarsi si gettavano di tratto in tratto nel mare, e ripigliavano i remi gli uni dopo gli altri: siccome si lamentavano della sete i capitani davano loro di frequente fiaschetti pieni d’acqua: il primo giorno furono troppo compassionevoli2.

Verso sera non fu più veduta terra.

Per evitare ogni sorpresa gli Spagnuoli fecero il loro quarto sopra ogni canotto: la mattina erano rifiniti. ll calore crebbe col giorno. I rematori arsi dalla sete cadevano sui banchi. Diego Mendez e Bartolomeo Fieschi avevano messo in riserva due barili, e quando li vedevano così rifiniti, distribuivan loro qualche piccolo sorso d’acqua: facevano loro sperare che in breve giungerebbero alla piccola isola Navasa. Questa idea rialzò il coraggio de’ rematori, i quali temevano di averla lasciata fuori della loro strada.

Sopravenne la notte, che fu ardente.

  1. “Viendo que la mar se amansaba me despedi dellos y ellos de mi, con hartas lagrimas.” — Relacion hecha por Diego Mendez de algunos acontecimientos, etc.
  2. Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. cv.