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capitolo primo 3

da febbre, crebbe i suoi guai: ma colla gagliardia della sua volontà, superando la violenza del male, non cessò di dirigere la navigazione1. Quando ebbe oltrepassato l’isola sterile di Bella Vista, rifugio de’ lebbrosi Portoghesi, il mercolodì 4 luglio l’Ammiraglio voltò al sud-est. Dopo il 27 giugno non si erano potute osservare le stelle, cotanto dense regnavano le nebbie. Egli proseguiva in quella direzione, quantunque la violenza delle correnti, dirigendosi al nord e al nord-est ritardassegli penosamente la marcia. Il 7 luglio er’ancora in vista dell’isola di Ferro: tuttavia volle tenere questa direzione finchè fosse per giungere alla linea equinoziale, donde sarebbesi poi vôlto alla terraferma delle Indie- vers’occidente.

In breve scontrò erbe simili a quelle, che avevano spaventato cotanto gli equipaggi nella prima navigazione. Corse centoventi leghe al sud-est; il 13 luglio, sotto il parallelo di Sierra Leone, il vento mancò affatto: il mare si appianò; le vele pendevano immobili lungo gli alberi. Nessun soffio increspava l’ardente specchio delle acque. Le navi sembravano inchiodate sulla superficie di un mare d’argento. La calma soffocante dell’aria, l’immobilità dell’Oceano, la cui immensità non ofiriva che un colore uniforme, la sensazione di un calore intollerabile avevano abbattuto lo Spirito de’ marinai: si trovavano nella regione tuttavia sconosciuta delle calme; intorno alla quale i novellieri di bordo narravano senza fine funeste avventure.

Nel primo giorno, il sole cui niun velo di vapore temperava, parve incendiare lo spazio: ogni cosa ardeva; il catrame si dileguava. Per buona ventura, la dimane dense nubi coprirono il cielo, e cadde una breve pioggia di grosse gocciole. Nondimeno il calore era sempre soffocante. Per quell’ardore, unito all’umidità, i viveri si alteravano rapidamente, e le carni salate si corrompevano. Il lardo si liquefaceva come dinanzi al fuoco. ll frumento si raggrinzava e pareva arrostire. Seccando il legno delle botti, e riuscendo inutili i cerchi, vino ed acqua filtravano dalle fessure2. Non ostante il pericolo, era tale quel-

  1. Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. lxv.
  2. Fernando Colombo, Storia dell’Ammiraglio, cap. lxv. — Muñoz, Historia del Nuevo Mundo, lib. VI.