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capitolo terzo 189

Nonostante i suoi dolori e la sua malattia, l’Ammiraglio non era servito meglio dell’ultimo de’ marinai1.

Il sabato, 17 dicembre, giunsero ad un porto stretto e lungo, vicino al quale videro un villaggio costrutto sovr’alberi. Quegl’Indiani costruivano così le loro dimore per evitare le sorprese notturne, essendo in guerra coi vicini. Ivi la squadra riposo tre giorni.

Il martedì, sembrando favorevole il vento, aprirono le vele racconciate, e si misero in mare. Avevano appena preso il largo, che si levò furiosamente un altro vento, e li costrinse di ricoverare in un porto vicino. Sedotti dalle apparenze, il quarto giorno partirono con buon vento; ma si mutò dopo poche leghe. La sua violenza fu tale che non vi si potè resistere, bisognò gettarsi in una baia, ove a gran fortuna trovarono un luogo acconcio per ancorarsi. I falegnami si posero tosto all’opera, e giunsero a riparare il Galiziano, e a turare alcune vie d’acqua delle altre caravelle: fu rinvenuta una certa quantità di mais, e rinnovata l’acqua delle botti.

Il nuovo anno trovò in questo luogo le quattro caravelle.

Il 3 gennaio 1503, non ostante la pioggia e un vento contrario, la squadra tentò di ripigliare la sua via, e riuscì a penetrare il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, in un fiume, che l’Ammiraglio, in onore dell’Epifania, chiamò Betlemme o per abbreviazione, Belen: gl’indigeni lo chiamavano Yehra; non era lontano che una lega da Veragua, paese delle miniere d’oro. Da Bel Porto a Veragua, la distanza è di circa trenta leghe: a percorrerla era bisognato quasi un mese di sforzi e di patimenti. In memoria di siffatti patimenti l’Ammiraglio chiamò questa parte del littorale Costa delle Contrarietà2.

    mora, e non vederci i vermi che v’erano.”— Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. xciv.

  1. Il P. Charlevoix, Storia di san Domingo, lib. IV.
  2. “La cagione di tutte queste contrarietà tanto è spaventevole da credere che giammai un navigatore abbia potuto averne di simili in sì breve cammino qual è quello da Porto Bello a Veragua. L’Ammiraglio denominò questa costa la Costa de los contrastes. Durante tutto questo perverso tempo egli ebbe la gotta con dolori acutissimi, e tutti quanti tro-