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180 | libro quarto |
CAPITOLO TERZO
§ I.
Venti desolatori continuavano a ruggire: da quattro mesi, salvo rade giornate presso al capo Grazie a Dio, soffi nemici, torrenti di pioggia, aspre intemperie avevano logore le forze o il morale degli equipaggi. I capitani e la maestranza, non men che i mozzi, chiedevano di ritornare direttamente in Castiglia. L’Ammiraglio, la cui fermezza non si era mai data vinta ad ostacoli, finì nonpertanto a dubitare dell’esatta posizione dello stretto: comprese che, forse, a malgrado delle forti probabilità delle sue congetture, quel passaggio aperto dalla natura poteva essere posto sotto una latitudine molto più meridionale, verso la terra che aveva detto esistere nella parte australe del globo. Considerando lo stato della sua gente, delle munizioni guaste, e delle navi cui nugoli d’insetti attaccavano dalla chiglia alla linea dell’acqua, risolvette di dar addietro, e andare a visitare le miniere d’oro della Veragua, intorno le quali gli erano state dette mirabilia.
Il lunedì 5 dicembre, uscì dal porto il Cabinet, e si drizzò a ponente, volendo giungere a Veragua. Arrivò a Bel Porto, ove passò la notte. La dimane, non ostante il vento contrario, seguitò la via, e il vento spirò in breve a levante; era il soffio