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146 libro quarto

un uomo di mare di elevato carattere, suo nobile compatriota, Bartolomeo Fieschi «personaggio dotato di grandi perfezioni,» con un luogotenente, il cui attaccamento gli era noto, Giovanni Pasan, anch’esso di Genova, iscritto quale scudiere, e che doveva essere efficacemente secondato dal padrone della caravella Juan Perez, e dal valente contro-maestro Martin di Fontarabia. A questa piccola nave, per essere la più esposta a trovarsi separata dalla squadra, confido il solo sacerdote che avea potuto imbarcare, un zelante francescano, il padre Alessandro1.

Tutti salirono le caravella, ma non si pote subito mettere alla vela, perchè il vento soffiava dal sud, e inchiodava le navi nella rada di Cadice. Durante questa sforzata immobilità, un battello, che il vento contrario all’uscita aveva sospinto vivamente sulla costa d’Europa, informò che i Mori avevano da poco bloccata la fortezza portoghese d’Arcilla, sulla costa del Marocco. Incontanente l’Ammiraglio, cavaliere della Croce, senza preoccuparsi del vento contrario, fe’ levar le ancore a suon di tromba, secondo l’uso dei grandi ammiragli di Castiglia2. «Uscì, non ostante quel medesimo vento3, e giunse rapidamente ad Arcilla.

La vista delle navi spagnuole bastò per mettere in fuga la truppa moresca. Il governatore della piazza aveva, combattendo valorosamente, tocca sulle mura una onorevole ferita: l’Ammiraglio gli mandò suo figlio, suo fratello, e gli ufficiali comandanti per offrirgli i suoi servigi e gratularglisi della sua prode difesa. ll governatore fece bell’accoglienza a questa deputazione, ricolmò di carezze il giovanotto don Fernando, e mando per

  1. Strana cosa! ll padre Alessandro fu inscritto sul Ruolo d’equipaggio, non già col titolo di Elemosiniere, ma in qualità di Scudiere. Ecco la sua iscrizione: Fray Alejandre, en lugar de Escudero. — Relacion de la gente é navios que llevó á descubrir el Almirante D. Cristobal Colon.
  2. In adempimento dell’ordinanza dell’Ammiraglialo di Castiglia del 1430, resa da don Fadrique.
  3. “Y con él salí al socorre y fué al puerto.” — Lettera di Cristoforo Colombo, scritta dalla Grande Canaria, al R. P. Gaspard, il 2/a aprile 1502.